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Castrazione / Sterilizzazione: aspetti da considerare con attenzione

Le neuroscienze affettive ci hanno presentato un continuum nell’evoluzione della mente, tra i mammiferi in modo particolare, dove i network di nuclei e vie neurali dedicati alle varie dimensioni motivazionali e finalizzate del cervello sono condivisibili tra animali anche molto differenti tra loro: i sistemi coreaffettivi sono appunto questi, e uno dei più interessanti e preziosi quando parliamo del rapporto tra uomini e cani è proprio quello dell’amore, della cura reciproca, dell’attaccamento. Può essere l’amore tra madre e figlio, amore tra parenti, tra amici legati fra loro dai percorsi della vita, ma in ognuno il mediatore chimico che caratterizza questi circuiti è il neuro-ormone ossitocina.


L’ossitocina si eleva nel sangue e nel cervello della mamma mentre interagisce con il bambino o cucciolo, e parimenti aumenta nel bambino e nel cucciolo, diventando la maggior responsabile della formazione di quel legame affettivo così profondo e potente: la sincronizzazione neurobiologica. Questa stessa sostanza si alza nel sangue di entrambi i membri della coppia durante gli scambi affettivi, tanto nell’amore romantico quanto in quello parentale e poi, si è visto nel tempo, non è necessario toccarsi, accarezzarsi o venire a contatto, basterà anche solo guardarsi negli occhi.


E’ inoltre coinvolta nelle abilità socio-cognitive del cane e appare essere la chiave del comportamento di guardare intensamente negli occhi come segnale comunicativo e potrebbe essere in futuro una terapia in casi di sociopatie, tant’è che ne esiste già una forma in spray nasale che potrebbe essere utilizzata in pazienti opportunamente selezionati (nei sociopatici non è facilissimo andare a spruzzare qualcosa nel naso). Proprio usando questa formulazione, è stato messo a punto un test su Golden e Labrador Retriever: un esercizio che si basa sulla ricerca dello sguardo umano per ottenere un premio in cibo visibile ma inaccessibile; dopo la somministrazione, solo i cani sessualmente integri hanno mostrato incremento nel comportamento di ricerca dello sguardo, e nessun effetto si è notato nei cani desessualizzati. E’ probabile che questo link sia dovuto all’interazione tra ossitocina e steroidi sessuali.


Interessante anche un lavoro che dimostra l’aumento dell’ispezione olfattiva di cani maschi integri sulle urine dei cani desessualizzati di entrambi i sessi, e in queste urine effettivamente cambia la composizione chimica a diversi livelli. Come sappiamo, molti maschi integri annusano con speciale intensità le urine dei congeneri castrati, a volte persino con effetto flehmen come avessero a che fare con femmine in proestro (li potete vedere toccare con la lingua urine deposte in alto, tipicamente maschili). Possiamo quindi concludere che la desessualizzazione altera la comunicazione olfattiva oltre che quella visiva.


Molti pazienti che mi vengono portati in visita per disturbi comportamentali con manifestazioni aggressive sono stati castrati, proprio per questo motivo. E’ altamente improbabile che migliorino, dato che ricorrere all’aggressività è molto più spesso collegato a personalità insicura che troppo sicura e possiamo affermare che sicurezza e assertività NON correlano con comportamenti aggressivi.

Mentre le persone pensano perlopiù che un cane minaccioso, che utilizza un display di rigidità e ringhio sia dominante, al contrario i cani non aggrediscono per dominanza. La dominanza è altro.

Il comportamento dominante è quantitativo e quantificabile È esibito da un individuo con lo scopo di ottenere o mantenere l’accesso temporaneo a una particolare risorsa in una particolare occasione, verso un particolare sfidante, senza che alcuno riceva un danno fisico Normalmente si manifesta tra compagni/membri di un gruppo di animali correlati Se uno dei due subisce un danno fisico, allora si parla di aggressione e non di dominanza o assertività È adattativo consente di risolvere sfide e competizioni sociali all’interno di gruppi senza farsi male nè creare ovvie inimicizie

L’insicurezza origina da personalità ansiosa, a disagio nelle interazioni sociali e, dato che la sicurezza nel maschio è comunque legata al testosterone, è improbabile che sottrarre questo importantissimo modulatore comportamentale e metabolico si traduca in comportamenti di relazione più sereni. Gli altri maschi poi possono diventare pedanti se non invadenti nella loro motivazione a indagare i cani castrati, poverini. Nella femmina i comportamenti tipici del sesso, come maggior tolleranza nelle interazioni, ridotta irritabilità quando manipolate, minor reattività da distanziamento al guinzaglio, sono dipendenti dalla caratterizzazione sessuale che avviene all’adolescenza ed è vitale, per la maturazione del comportamento, che sia consentito tutto il percorso ontogenetico dello sviluppo.

La comunicazione si modifica anche nelle femmine, con minore disponibilità ad essere ispezionate olfattivamente e con incremento di atteggiamenti impulsivi di allontanamento.

In entrambi i sessi la neutralizzazione sessuale prepubere non dovrebbe essere praticata.


Lo sviluppo cognitivo e affettivo ha bisogno dei suoi ormoni.

Essa – va detto - predispone a diverse forme di tumori, variabili secondo la razza, i più frequenti i mastocitomi, gli istiocitomi, gli osteosarcomi, gli emangiosarcomi, i linfomi (si altera la predisposizione, non significa che un cane sterilizzato svilupperà uno di questi tumori, ma che la probabilità è maggiore) In alcune razze, come il Golden Retriever e il Bracco Ungherese è accertato un aumentato rischio oncologico post sterilizzazione (nell’Ungherese su tutti i tipi di tumori in entrambi i sessi)

Aumenta anche, e non di poco, sempre con incidenza diversa nelle varie razze, la prevalenza delle osteocondrosi giovanili (displasia di anca, gomito, ginocchio) e notevolmente significativo, l’incidenza della rottura del legamento crociato anteriore (che ora è davvero diventata epidemica). Nei condrodistrofici bassetti e bassotti peggiora la statistica di discopatie.

Si sono scoperti i meccanismi sottostanti queste diverse interazioni biologiche, ma non staremo qui ad entrare nel merito. Gli ormoni sessuali sono protettivi sui neuroni, e sottrarli prestissimo nella vita rende gli individui assai più proni a sviluppare, nell’età anziana, quella forma di demenza che tanto somiglia alla nostra.

Infine, il rallentamento dell’attività tiroidea e del metabolismo triplica il rischio di obesità.

Insomma ma allora quando sterilizzare? Mai? No, ci sono circostanze che hanno come indicazione di asportare le gonadi.

Quando la gestione è impossibile: - avendo la coppia o un gruppo misto nelle femmina - avendo due femmine integre che litigano durante il ciclo (pericolosissimo se sono di certe tipologie) - quando la linea è predisposta al tumore della mammella (razze o linee con frequenza aumentata) - quando a ogni calore segue una falsa gravidanza clinicamente significativa (ad es. con manifestazioni aggressive) - quando la cagna matura è a rischio di piometra (infezione cronica dell’utero ricorrente) nel maschio - quando abbiamo due fratelli di tipo non gerarchico ma combattivo - quando c’è un’evidenza di status alterato fra figli e padri e se si sono tentati metodi comportamentali correttivi - quando c’è una patologia incurabile degli organi riproduttivi (cancro del testicolo in entrambi, prostatite – non si parla di iperplasia benigna, ma di prostatite, che è una patologia grave)

Ricordo anche che esiste – qui essenzialmente per i maschi - un impianto sottocutaneo (deslorelina -Suprelorin) che agisce come castrazione chimica completa ma completamente reversibile, la cui durata media è 6 mesi e che permette di fare una valutazione obiettiva di come sarebbe il paziente senza testosterone.


In sostanza, occorre valutare molto attentamente pro e contro: ogni caso a sé.


Docente: Veterinario Comportamentalista Barbara Gallicchio.

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