top of page

Professione? DOG-SITTER!

Aggiornamento: 1 nov 2021

Mi suscita sempre emozioni contrastanti leggere annunci dove persone che hanno cani, o che semplicemente hanno una grande passione a riguardo, si propongano come Dog-Sitter (magari anche a prezzi stracciati) perché, purtroppo, per fare questo lavoro, la passione non basta!


PROPRIO COSì!

Fare il Dog-Sitter non è sinonimo di "Esco il cane"! Oltre alle responsbailità civili e penali che questo lavoro comporta, bisogna conoscere il mondo del cane!

Cosa è un cane, come comunica, che tipo di individuo è (valutare bene la filogenesi come l'ontogenesi), come si serve di spazi e distanze per interagire con il mondo (conspecifici, umani, ambiente, risorse), cosa è la comunicazione chimico-feromonale, la prossemica, i segnali calmanti, le motivazioni di razza, i micromovimenti che sono di fondamentale importanza, e potrei andare avanti...

Abbiamo la responsabilità di un'essere vivente, anzi, del migliore amico di un altro essere vivente..e quindi....Bisogna studiare e fare tanta, tantissima esperienza!


Nell’immaginario collettivo, un Dog-Sitter porta “solo” il cane a fare una passeggiata e si occupa di lui "solo" qualche ora (infatti si pensa che è uno di quei lavori che chiunque può fare). Basti pensare che in troppi dicono "Lo so fare, cosa vuoi che sia? Quando ero piccolo avevo un cane!".

Beh...c'è una leggera differenza, in quanto essere un Dog-Sitter significa "solo":

  • saper leggere il cane che si ha di fronte (sia quello che stiamo custodendo, che un possibile cane che si incontra), per poter comunicare con lui nei migliore dei modi, per riuscire ad entrare in sintonia, per mediare a probabili dinamiche che potrebbero svilupparsi in prossimità di risorse e/o ambienti poco conosciuti;

  • capirne abbastanza di cani ma soprattutto di comunicazione canina, da riuscire a valutare quando sia più o meno opportuno fare qualcosa (o prendere una decisione);

  • avere la responsabilità del cane di qualcuno, sia in termini di salute che di benessere generico (emotivo, fisico, psicofisico, sociale, motorio, cognitivo, etc... Dimmi te se è poco e soprattutto se comprendi di cosa stiamo parlando);

  • essere anche un po’ psicologi, perché si sa, purtroppo i referenti dei cani non sempre sono così semplici da gestire e soprattutto perchè un educatore è un pò come uno psicologo dei cani;

  • lavorare con il sole, ma anche con la pioggia, con la neve, il ghiaccio, il fango e... a qualsiasi ora;

  • essere in grado di proporre il gioco giusto, al momento giusto, nel contesto giusto, (ovviamente scelti in base all'individuo che avremo con noi perché ricordiamolo, il gioco è apprendimento);

  • conoscere tutte le zone dove poter lavorare in sicurezza, e magari anche con la possibilità di lasciarli liberi, ma anche qui, la libertà è responsabilità!;

  • rinunciare irrimediabilmente alla pulizia della propria automobile, dei propri capi d’abbigliamento. Un vero Dog-Sitter è vestito di Natura: erba, fango, bava.. e a volte forse anche lividi;

  • raccogliere cacca, taaaanta cacca (che però apprezzi durante l'inverno);

  • saper sempre cosa fare e come muoversi quando si incrociano persone, automobili, biciclette, passeggini, gatti e, soprattutto, altri cani;

  • avere competenze veterinarie, in caso di necessità;

  • avere competenze pure da toelettatore: mica vorrai riportare a casa Lucky così com’è? Dopo che si è spalmato in lungo e in largo in una cacca di mucca, vero?

  • saper dare fiducia ad un cane (e aggiungerei pure sapersela guadagnere da parte del cane!), per fargli vivere l’esperienza più adatta a lui nel modo più sicuro, e naturale possibile;

  • avere il sangue freddo e le capacità per gestire un’emergenza (incidenti fisici, fughe improvvise, cani liberi, risse da calore, cani che si avvicinano minacciando, fobie, umani fastidiosi… ah no, questo non succede mai -.-);

potrei andare ancora avanti...ma alla fine .... “Ma va, figurati. Cosa vuoi che sia! Basta solo portare il cane da casa del cliente all’area cani vicina!”


Ah sì, l'area cani, certo, avevo scordato queste splendide oasi per i cani.

Anche qui ci sarebbe da aprire un bel dibattito.


Essere Dog-Sitter è uno stile di vita e richiede impegno, professionalità, competenza ed enormi capacità.

Non è un “lavoretto”. Non è un "Esco il cane".


E tu, che cosa ne pensi? Sei a favore dei Dog-Sitter improvvisati, senza competenze ma che ti chiedono 5€ l'ora? E se poi succede qualcosa, chi ne risponde?


Sarebbe anche l'ora che la figura del DOG-SITTER venga riconosciuta come tale e che venga anche imposto l'obbligo di aver frequentato una scuola cinofila.

Ci sono troppi cani in giro e NOI dobbiamo essere consapevoli e responsabili di ogni scelta che prenderemo perché quest'ultima provocherà conseguenze.


Rivolgetevi sempre a professionisti del settore, anche perché noi paghiamo le tasse e ci viviamo con la nostra passione.


Purtroppo, per ora, non vi è nessun obbligo di formazione per svolgere questo tipo di attività ma è consigliato aver fatto studi in merito. A mio parere, invece, è fondamentale soprattutto se si vuole accudire più cani contemporaneamente. Si tratta di un vero e proprio impegno dal quale possono scaturire responsabilità civili e penali.

In Italia non sono richiesti specifici requisiti e quindi chiunque può improvvisarsi tale; l'amore per il cane è un ottimo punto di partenza, ma non basta. La maggior parte degli aspiranti dog-sitter partecipa a corsi di formazione per educatori cinofili; questi corsi, oltre a farvi sembrare più figo agli occhi del cliente e più qualificato degli altri concorrenti, servono per prepararvi ad ogni eventualità e necessità (fisiologica, etologica e comportamentale) che potrebbero affiorare nel prendersi cura di un animale domestico affidato in custodia.

Iniziare un corso per educatori è quasi come iniziare un percorso mistico, vi cambierà la vita ve lo garantisco e vorrete saperne sempre di più e vi insegnerà tutto ciò che è fondamentale sapere sui cani come, ad esempio, la loro comunicazione; tutti quanti, a meno che non abbiate seguito corsi, video-corsi o seminari sull'argomento, pensiamo che il cane stia sbadigliando perché stanco o annoiato, pensiamo che il cane si stia grattando solo perchè ha prurito, pensiamo che il cane stia scodinzolando perché felice (nonostante tutta la sua comunicazione non-verbale stia dicendo l'opposto).


La comunicazione non verbale si basa sullo scambio di messaggi (intenzioni, stato emotivo, indicazioni, bisogni) attraverso posture, segnali calmanti, gesti, movimento, ecc. invece che attraverso suoni, parole o segnali odorosi, ed è quella che i cani utilizzano di più rispetto a quella verbale e paraverbale.


Sapendo leggere il cane si possono evitare, migliorare e/o mediare situazioni di disagio, si può aiutare chi si trova in difficoltà, si può capire di che cosa ha bisogno in quello specifico momento, insomma che cosa sta cercando di comunicare.


Quindi, in conclusione, io dico SI serve un corso, seppur di base, ma serve.



71 visualizzazioni0 commenti

Post correlati

Mostra tutti
bottom of page